martedì 6 agosto 2013

Zagor 628: Il ponte sull'abisso

Numero interlocutorio questo Zagor 628, con una storia che si chiude e un'altra che inizia. Zagor è sempre sulle tracce di Dexter Green e, conclusa in maniera spettacolare la stupenda avventura nel Mato Grosso, si appresta ora nientemeno che a valicare le Ande per dirigersi dall'Argentina verso il Cile.
Soggetto e sceneggiatura de' Il ponte sull'abisso sono a firma di Moreno Burattini, mentre le matite sono di Gianni Sedioli. La storia inizia bene, si distingue per grazia stilistica, sensibilità e delicatezza di esposizione. C'è chiaramente notevole impegno e attenzione nella stesura di un racconto che nel migliore, perfetto, stile zagoriano, miscela verità storica e fantasia, scienza e immaginazione. Guest star nientemeno che il grande, geniale scienziato e naturalista Charles Darwin. La cornice è quella suggestiva e incantevole delle Ande, altissime vette e spettacolari vulcani. Puntuale, qualcosa di magnificamente strano sta per succedere, coinvolgendo Zagor (e il fido Cico), c'è da giurarci, in primissima persona.
Un'osservazione: il leggendario urlo di Zagor andrebbe forse usato con maggiore parsimonia, e in quelle situazioni al culmine della tensione narrativa (come, per esempio, nel numero 627 quando Zagor ha fatto ingresso nell'arena con i dinosauri...). Il rischio, altrimenti, è di inflazionarlo e svalutarlo, disinnescando il suo grande potenziale emozionale.
Per il resto, non c'è che da leggere avidamente, godersi il lavoro eccellente di questi autori in stato di grazia e attendere settembre per il n. 629. Ci sarà da divertirsi.

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