giovedì 21 marzo 2013

Manu Larcenet: LO SCONTRO QUOTIDIANO (Le combat ordinaire) - Vol. 1


Hai un lavoro, dei genitori, un fratello, degli amici. In apparenza una vita piacevole, normale, tranquilla. Eppure, eppure c'è qualcosa che non va. Se, in tutto questo, non trovi la tua dimensione, allora tutto diventa, quotidianamente, normalmente, in maniera ordinaria, uno scontro.

È di questo che racconta Lo scontro quotidiano (Le Combat ordinaire), un fumetto scritto da Manu Larcenet, suddiviso in quattro volumi, pubblicato in Francia nel 2003 da Dargaud e, in Italia, nel 2007 da Coconino Press.

Racconta il percorso di un uomo, un trentenne di oggi, nevrotico e in preda a frequenti stati d'ansia e attacchi di panico, che si scopre fuori posto in quella che pure sembrerebbe una realtà apparentemente normale e accettabile. Di come ci si sia trovato dentro senza volerlo, magari perché altri, o le contingenze, lo abbiano collocato lì. E di come percepisca il tutto come una incomprensibile parete di una prigione, contro la quale "scontrarsi" è la sola cosa "ordinaria" che riesca a fare.

Quando neanche l'ormai archetipico lettino di uno psichiatra sembra riuscire a offrire una soluzione, allora ecco la decisione: addio al lavoro, addio alla città, addio a tutto il mondo di prima.

Il protagonista, Marco, si trasferisce in campagna e lì, insieme al gatto Adolf, inizia un percorso di riscoperta di se stesso e della propria dimensione. Ed ecco che la realtà circostante diventa non più soltanto qualcosa con cui scontrarsi (gli "scontri" continuano eccome), ma comincia a essere anche occasione di "incontri".

Tra questi, Emilie, la veterinaria che cura Adolf e che, dolcemente e con discrezione, ma allo stesso tempo con sicurezza e decisione, entrerà nel cuore e nella vita di Marco, conferendole un gusto e un sapore finalmente nuovi.

Se fisicamente si è allontanato dalla propria famiglia, in realtà Marco la sta riscoprendo, attraverso la riscoperta di sé, della propria natura, del proprio passato.

Invece di fotografare paesaggi e stanco di fotografare i drammi da inviato nei teatri di guerra, comincia a fotografare gli operai che lavorano nei cantieri navali, gli ex-colleghi di suo padre.

Ora, quelli che da piccolo gli sembravano uomini forti e invincibili, gli appaiono in tutta la loro debolezza.

Si tratta di una lettura che, per quanto improntata a uno stile minimal e con aloni di cultura ed etica progressista, rimane tuttavia abbastanza scevra da intenti presuntuosi e da "messaggi" di qualsiasi genere. È invece una narrazione quotidiana, ordinaria, nella quale è facile identificarsi. Mai noiosa ma, al contrario, leggera e allo stesso tempo dotata di peso specifico e sempre coinvolgente e comunicativa, dai toni a tratti divertenti e umoristici, cui si alternano momenti drammatici, commoventi, gravidi di innumerevoli spunti di riflessione. A questo contribuisce anche la parte grafica: pur essendo molto semplici e realizzati in stile caricaturale, i disegni sono molto comunicativi, seri, paradossalmente realistici, emotivamente vivi e intensi, mai fuori luogo e, allo stesso tempo, alleggeriscono la lettura. Il tutto risulta in un quadro con un protagonista, ma anche tanti comprimari, tutti con una psicologia ben approfondita e dettagliata.

Le Combat Ordinarie ha vinto il primo premio come miglior libro al Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême nel 2004.

Lettura non vietata a nessuno, consigliata agli over 18 e in particolare a chi si aggira attorno ai 30. A chi sta arrivando a quel punto in cui non si fa ancora un bilancio definitivo, ma ci si può ritrovare a chiedersi se la strada fin lì imboccata sia effettivamente quella giusta.

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