venerdì 15 marzo 2013

Focus on: BANE

Nato nel 1993 dalla mente di Chuck Dixon e Doug Moench e dalle matite di Graham Nolan e subito utilizzato come trovata commerciale per risollevare le vendite in una fase di "stanca", Bane si è tuttavia rivelato immediatamente un "lavoro fatto bene", un personaggio dal potenziale immenso e, finora, probabilmente non del tutto esplorato e realizzato. Un personaggio che è ancora tanto terreno fertile, che ha ancora tanto da dare e che tanto darà sicuramente.

Figlio di Edmund Dorrance, il Re Serpente, Bane nasce e cresce nel penitenziario di Peña Duro, presso l'isola caraibica di Santa Prisca, dove sconta, in maniera assurda, la pena inflitta al padre evaso. Qui viene sottoposto a torture ed esperimenti, ma si impone anche una ferrea disciplina, durissimi allenamenti, l'esercizio della mente e l'apprendimento delle arti umanistiche. Il risultato è un uomo dotato di una forza fisica e di un intelletto fuori dal comune. Entrambi potenziati, almeno inizialmente, da una droga, il Venom, che si auto-somministra attraverso dei tubi che entrano direttamente nel cranio. Bane diventa il leader incontrastato all'interno del penitenziario e quindi evade, alla volta del mondo "di fuori", con un unico, grande obiettivo: "Vendetta".

Sotto certi aspetti, Bane può essere considerato un "reverse-Batman". Entrambi vittime dell'ingiustizia in tenera età, entrambi giurano vendetta, si allenano, si affinano alla perfezione, e fanno della propria vita, ognuno a modo proprio, una "crociata", una missione. Totalmente capovolti però i valori.
Se Bruce Wayne è vittima della criminalità dilagante, Bane è vittima di una giustizia "ufficiale" che però diventa inaccettabile, assurda iniquità nel momento in cui un bimbo nasce in carcere e deve scontare la pena cui era stato condannato il padre. Entrambi i personaggi nascono sotto il segno dell'ingiustizia, entrambi innocenti.
Ma l'uno ha giurato di distruggere il mondo dell'altro e di combattere per tutta la vita i princìpi su cui quel "mondo" si fonda.

IL BANE CHE VORREI: campione di un mondo sconfitto.
- Riflessioni personali sul personaggio. 
In un mondo in cui il divario tra chi ha tanto (sempre pochi) e chi non ha niente (sempre in aumento), sembra allargarsi ulteriormente, Bane è un personaggio estremamente attuale. Da un punto di vista concettuale, il punto debole di Bane è, paradossalmente, proprio la sua forza. O meglio, la sua cattiveria. Perché, in realtà, avrebbe tutte le carte in regola per essere una sorta di rivoluzionario, un ribelle che rappresenta gli ultimi, i dimenticati, i reietti.
Uno che torna nel mondo "ufficiale" che lo ha condannato fin dalla nascita, che ignora quelli come lui, che vive nel lusso, lasciando così poco a tutti gli altri (cit. da TDKR). Torna e vuole la sua vendetta, la "SUA" giustizia. Se solo si avesse il coraggio, a mio avviso, di "maturarlo", se gli si desse, coerentemente con il suo genio e le sue qualità intellettuali, un ideale, una causa, (condivisibili o meno) per cui combattere, e non solo "Distruzione", "Picchiare Batman", "Far saltare tutto in aria", beh, credetemi, Bane sarebbe la più grande critica alla figura di Batman e di ogni altro vero "super-eroe".
Se, in altre parole, si sviluppasse ciò che, in nuce, già è presente ne La Vendetta di Bane, la storia che ne narra le origini.
Assurgerebbe a figura di anti-eroe, non più di semplice villain tutto sommato mediocre e destinato all'eterna sconfitta. Se, in futuro, si riuscirà a concedere a Bane un salto di qualità, se lo si farà maturare, allora Batman potrebbe essere costretto a chiedersi: "ma io da che parte sto"?
Se vogliamo, a rischio di farla apparire una forzatura, e al netto di tutte le evidenti differenze, Bane ha dei tratti in comune nientemeno che con "V" di V For Vendetta. Emarginazione, prigionia, sofferenza, amore per l'arte e la cultura, preparazione, rinascita, ritorno, vendetta. Ve lo immaginate una sorta di "V" contro Batman? Beh, questo è presente, potenzialmente, in Bane.
Al momento, invece, ciò che Bane rappresenta, non è più grande e non è neanche allo stesso livello concettuale di ciò che è, invece, Batman.
Non è come Joker, per dire, che invece incarna la follia pura, il caos, il male assoluto e fine a se stesso. Tutte cose negative, per carità. Ma anche tutte forze ancestrali, pure e distruttive, innate nell'uomo e, se vogliamo, nella natura. Di fronte a Joker, Batman è superiore solo da un punto di vista etico, morale. Ma non concettuale. Su quel piano, sono paritari. E per questo Joker è l'eterna nemesi di Batman. Per questo non sarà mai sconfitto definitivamente.
Stessa cosa dicasi per Ra's Al-Ghul, per esempio. Che rappresenta una forza misteriosa, occulta, per quanto deviata e crudele, anch'essa paritaria, su un piano assoluto, a ciò che Batman rappresenta. E anch'essa inferiore solo da un punto di vista morale. E la morale, si sa, può essere relativa.
Bane no. Bane è, rispetto ad altri nemici di Batman, ancora inferiore. Sia eticamente che concettualmente, per le forze che esso esprime. Il suo apice, non è concettuale, non è l'intelletto, di cui è pur dotato, ma la forza bruta.

LETTURE.
Bane esordisce ne La Vendetta di Bane (Dixon, Nolan; 1993), probabilmente la sua storia più importante, anche più della successiva Knightfall (1993), sotto certi aspetti. Quella che ne narra, in buona parte almeno, le origini e la genesi. È la matrice da cui possono essere tirati tutti i "fili" per tessere la storia e le evoluzioni di questo personaggio.

Recentemente protagonista in The Dark Knight Rises, Bane sta rivivendo un nuovo momento importante. Vedremo se e in che misura il Bane di Nolan, rivoluzionario ma ancora folle e distruttivo, nonché manovrato da altri, influenzerà il Bane che vedremo nei fumetti. Se prevarrà la suggestione del Bane visto inizialmente nella pellicola, rivoluzionario e idealista, oppure se continueremo a vedere il Bane distruttivo, manovrabile e tutto sommato mediocre, che si è visto nella conclusione del film.

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